Dopo aver esplorato come stanno cambiando le nostre opportunità di lavoro, oggi proviamo ad approfondire come sta mutando il nostro rapporto con la ricerca del benessere. La tecnologia e la maggiore accessibilità alle informazioni, tra app e influencer, ci dà una grande mano per essere in forma e in salute. Qui troverete quattro trend da tenere d’occhio.
Piccoli trucchi per stare meglio
Prendersi cura di sé sta diventando la norma: non si tratta più di fare diete punitive, ma di avvicinarsi a veri e propri accorgimenti e rituali per concedersi del tempo in un mondo sempre più frenetico. Per il controllo del ciclo del sonno, delle calorie o degli spermatozoi, per il conteggio dei passi giornalieri, per un aiuto per la cura delle piante anti-inquinamento in ufficio: le app mobile sono uno dei dispositivi fondamentali per stare meglio.
Talkspace, ad esempio, sta sfruttando le abitudini tecnologiche delle persone a contatto con lo smartphone per aiutarle a mantenere la salute mentale ovunque e in qualsiasi momento con l’aiuto delle funzionalità di gamification. Al contempo, lo spazzolino da denti con intelligenza artificiale di Oral B aiuta in modo simile le persone con incentivi virtuali.
Come abbiamo già visto parlando di kit del DNA, c’è da tener presente anche il fenomeno del biohacking, un tempo di competenza della sola Silicon Valley, che oggi ha scatenato sul mercato una miriade di prodotti che offrono soluzioni per la salute su piccola scala, dalle coperte che ottimizzano il sonno alla protezione solare che cura anche la pelle – fino a scrivanie in coworking davanti a muri per l’arrampicata. Da segnalare, in questo contesto, anche il boom degli integratori alimentari (avevamo parlato di Vitamina qui, ad esempio) e i probiotici – come ad esempio quelli della nostrana Bromatech.
Infine, per via della maggior consapevolezza riguardo la correlazione tra contatto con la natura e benessere positivo, le persone stanno prendendo in considerazioni piccoli accorgimenti che possono fare la differenza. Patch all’estero e Flob in Italia (li avevamo intervistati qui!) stanno consentendo di allestire in casa mini giardini, intercettando soprattutto la Generazione Y con vendite di piante d’appartamento.
I consigli degli altri
La Rete è il primo “medico” consigliato per tante persone, soprattutto nella ricerca dei propri sintomi. Il risultato è una marea di informazioni e studi contrastanti, che rende impossibile districarsi in una pre-diagnosi autonoma. Non è semplice nemmeno per i problemi più blandi, come individuare un té detox dopo un’abbuffata o il giusto integratore di magnesio. Le aziende legate al benessere stanno iniziando a fare giusta informazione, come la Probiotics Seed che ha introdotto un corso educativo per influencer, assicurando che non disinformino i follower.
Negli Stati Uniti, il 26% delle persone rimandano le cure mediche per paura di ricevere una brutta diagnosi, e questo porta inevitabilmente a preferire trattamenti alternativi prima di prendere in considerazione la strada più certa. Questo, insieme all’ascesa dell’industria del benessere, ha abituato le persone a cercare altro rispetto al proprio medico, in carne e ossa. WellSet aiuta gli utenti a navigare tra le ricerche scientifiche e, soprattutto, prenotare i servizi dei professionisti del benessere.
L’accesso alle cure
Secondo lo standard internazionale, dovrebbe esserci un medico per ogni 1.500-2.000 persone, ma non va sempre così. Ad esempio, l’invecchiamento della popolazione cinese e la carenza cronica di medici ha fatto sì che ci sia solo un medico di famiglia su 6.666 persone. Di fronte alle attese lunghe per certi trattamenti, molte persone stanno già utilizzando risorse online, come app e forum, valutando il loro benessere prima – o addirittura al posto – dei tradizionali appuntamenti medici.
Anche il fattore tempo è spesso un ostacolo alla ricerca di cure preventive. Realtà come Henry the Dentist stanno venendo incontro alle esigenze degli impiegati con cliniche mobili super attrezzate (e in questo caso anche dotate di cuffie Bose, nonché di abbonamenti HBO e Netflix).
Nel frattempo, CVS offre servizi sanitari in negozio per le persone che hanno poco tempo libero; anche Walgreens ha seguito l’esempio, nel suo caso per fornire pronto soccorso per la salute mentale, diventando un primo punto di riferimento per chi ha bisogno di aiuto immediato.
La salute intima
L’ultimo capitolo lo dedichiamo alla salute ginecologica e sessuale, una delle priorità delle donne. Davanti all’81% delle donne che ritarda o evita i test di controllo per il cancro per imbarazzo, la campagna “Life Saving Wax” di Treatwell promuove lo screening cervicale. Eccola.
Meno imbarazzo, invece, intorno al sesso e ai prodotti che massimizzano il piacere, e dunque il benessere. Innovazioni come i vibratori indossabili, le app per gli esercizi volti a rafforzare il pavimento pelvico, e piattaforme di consulenza come OMGYes stanno contribuendo a normalizzare il benessere sessuale.
Infine, ci sono i tabù. FridaMom sta affrontando argomenti tradizionalmente tenuti nascosti, come la depressione postpartum. Ma anche la menopausa è stata a lungo esclusa dai riflettori. La piattaforma di consulenza per la menopausa di Rory e la biancheria intima per le vampate di calore di Become hanno cercato di aprire discussioni, ma la mancanza di copertura mediatica e la vergogna per questa fase della vita portano tante donne a non affrontare davvero i sintomi.