Mentre in Italia si discute ancora se la cannabis coltivata a casa sia consentita o meno, la legalizzazione della marijuana in Canada e in diverse parti degli Stati Uniti ha scatenato un boom del turismo della canna. PotRentals si rivolge proprio a questo nuovo mercato, con una collezione di sistemazioni ed esperienze adatte a tutti gli amanti dell’erba. Poiché il fumo di cannabis in pubblico è ancora vietato in molte province, PotRentals sta colmando un vuoto. E così magari il vostro prossimo appartamento in affitto per le vacanze non avrà l’aria condizionata, ma di certo avrà lo spazio giusto per fumare per ricreazione.
Il primo anno di legalizzazione in Canada è stato piuttosto difficile perché gli hotel non hanno consentito il consumo di cannabis, così c’è stata una grande richiesta di soggiorni a favore della cannabis. Così, il portale è stato lanciato a Montreal lo scorso gennaio e da allora si è ampliato per coprire le città di Toronto, Vancouver, Calgary ed Edmonton, nonché diverse altre località americane. La piattaforma consente anche ai membri di proporre esperienze, come lezioni su come rollare le canne, su come fare biscotti alla cannabis oppure addii al celibato/nubilato a tema o tour di locali notturni che favoriscono il consumo dell’erba.
Oltre a rendere l’erba un modo socialmente accettabile per rilassarsi, la legalizzazione dunque ha favorito l’industria del turismo, vedendo la nascita di aziende come la Canadian Kush Tours e la Butiq Escapes. Lo stato del Colorado, che consente l’uso ricreativo della marijuana già dal 2014, offre un assaggio di come un cambiamento legale possa innescare un boom economico. Lo scorso giugno le vendite totali di cannabis ammontavano a 6,8 miliardi di dollari e il 25% delle persone che hanno visitato lo stato tra il 2013 e il 2018 ha citato l’erba come uno dei motivi che l’ha portati lì. Dopodiché sono decollati tanti servizi correlati, tra cui esperienze speciali come le cene con Cultivating Spirits.
Con l’afflusso di entrate e turismo legati alla cannabis, è chiaro che le conseguenze della legalizzazione vanno ben oltre il semplice “non perseguire” coloro che prendono parte allo svago. Tuttavia, nelle destinazioni in cui la marijuana ha acquisito uno status legale, vi è incertezza su come bilanciare le preoccupazioni dei politici e dei residenti locali con i benefici finanziari derivanti dal sostegno al settore.
Alcuni stanno aggirando le restrizioni al fumo pubblico concentrandosi sulla cucina e sugli snack a base di cannabis. A livello globale, il mercato dei prodotti alimentari a base di cannabis valeva quasi 2,4 miliardi di dollari lo scorso anno ed è destinato a raggiungere oltre 11,5 miliardi entro il 2025, indicando come le opinioni mutevoli intorno alla droga stanno guidando le grandi imprese. Su piccola scala, il primo caffè americano sulla cannabis ha aperto le sue porte a Los Angeles questo luglio, con un focus sulla fornitura di cocktail con CBD e THC e servito a intenditori, principianti e turisti.
Il tabù decrescente intorno all’erba potrebbe vedere l’ascesa di esperienze simili ai tour del vino, in cui le persone possono vedere come viene coltivata e preparata la marijuana, con l’opportunità di assaggiare e acquistare prodotti in loco. L’emergere di “sommelier di cannabis” – con un certo livello di esperienza nsulle complessità delle proprietà della pianta – riflette questo contesto. Infine, i ricercatori della Stanford School of Medicine hanno scoperto che l’85% dei medici non ha istruzione o formazione sulla cannabis, il che potrebbe ostacolare coloro che vorrebbero provare il farmaco per motivi terapeutici.